Rino
Gaetano, pseudonimo di Salvatore Antonio Gaetano
(Crotone, 29 ottobre 1950 – Roma, 2 giugno 1981)
Nato a
Crotone, in Calabria da una famiglia originaria di Cutro,
Rino Gaetano si trasferisce a Roma all'età di
dieci anni, per motivi legati al lavoro dei suoi
genitori. Per problemi familiari (il padre soffriva di
cuore) Rino nel 1962 venne mandato a studiare in una
scuola Apostolica a Narni, in provincia di Terni. Torna
nella città capitolina dove vivrà per tutto il resto
della sua vita, prima in via Monte Cimone nei dintorni
di piazza Sempione, nel quartiere di Monte Sacro e
successivamente in via Nomentana Nuova.
Giovanissimo, insieme ad un gruppo di amici crea il
quartetto dei Krunx composto da Giuseppe Lazzarotti
basso, Nicola Giordano chitarra ritmica, Carlo Tatta
batteria: Rino cantava, suonava la chitarra solista e
componeva le prime canzoni: in particolare l'originale
sigla del complesso "up, up, the Krunx". Il gruppo
eseguiva cover dei Beatles e dei Rolling Stones, spesso
in un inglese maccheronico.
Importantissima fu l'amicizia con Marcello Casco che con
la sua grande esperienza e i suoi consigli lo indirizzò.
Tra l'altro lo introdusse al Puff, il cabaret di Lando
Fiorini. Lì si alternavano Francesco De Gregori che
cantava "Roma capitale", Antonello Venditti che suonava
il piano e cantava le sue prime canzoni, il duo Stelio e
Edoardo (Edoardo de Angelis, che successivamente fonderà
la Schola Cantorum). Ma anche del Duo di Piadena (Chittò
e Merli) con "L'uva fogarina", Daisy Lumini che si
esibiva fischiando e Beppe Chierici con le canzoni di
Brassens, e mille altri.
Rino musicava qualche testo di Marcello Casco, scriveva
le prime canzoni, cercava contatti con i discografici.
Assieme ad uno dei suoi amici più cari, Antonio
Salezzari, che per primo credette in lui, si recava alla
RCA, poco fuori Roma sulla via Nomentana, dove capitava
di intravedere l'inarrivabile Principe (Maurizio
Vandelli leader dell'Equipe 84), Gianni Morandi o Ennio
Morricone, ma i tempi non erano ancora maturi.
Durante un viaggio a Milano si propose alla casa
discografica Blue Bell, li incontrò Fabrizio De Andrè
che lo colpì molto per la sua disponibilità umana. Prima
che Rino si esibisse Fabrizio gli accordò con grande
maestria ed estrema facilità la chitarra.
Durante il viaggio di ritorno da Milano a Roma in treno,
i due amici composero una canzone dedicata ai fatti dei
frati di Cassino, accusati di contrabbando di sigarette.
Fu l'inizio dell'ironia che permeerà le canzoni di Rino:
in essa si sosteneva che i frati giustificassero la loro
attività con argomenti religiosi legati al parallelo tra
le preghiere ed il fumo delle sigarette: entrambi
salivano in cielo "così invece di pregare puoi benissimo
fumare" concludeva il sermone dell'immaginario frà
Leone. I due amici si esibirono pure in un locale
situato nelle vicinanze del Vaticano che si chiamava
Blow up.
Congiuntamente ai suoi studi da geometra, si avvicina al
palcoscenico interessandosi di teatro e solo in seguito
tenterà la strada del pop.
Dopo le prime esibizioni al Folkstudio, viene scoperto
da Vincenzo Micocci, e il debutto discografico avviene
nel 1973: con lo pseudonimo di Kammamuri's, pubblica per
la It il 45 giri I Love You Marianna (sul lato B
Jaqueline); prodotto da Antonello Venditti, Piero
Montanari e Aurelio Rossitto, fonico dello Studio 38,
dove venne realizzato il disco (acronimo di RosVeMon,
dall'iniziale dei cognomi). I Love You Marianna potrebbe
far pensare alla marijuana ma in realtà qui Rino, pur
giocando sul doppio senso, si riferisce all'affetto che
lo lega alla nonna Marianna, con la quale giocava da
bambino. In quegli anni il cantante stringe una
particolare amicizia con alcuni dei colleghi sotto
contratto con la It di Vincenzo Micocci, alcuni di
questi allora ancora poco noti, quali i cantautori
Antonello Venditti, Francesco De Gregori, Lucio Dalla,
l'attore Marco Messeri.
Nel 1974 pubblica il suo primo album, Ingresso libero,
che non ottiene tuttavia particolari riscontri di
vendita né di critica, pur mostrando già i segni dello
stile estroso, provocatorio e innovativo che avrebbe
caratterizzato tutta la sua carriera. Tra i brani
presenti ci sono Ad esempio a me piace il sud, canzone
già nota perché incisa l'anno precedente da Nicola Di
Bari con un testo leggermente diverso, e I tuoi occhi
sono pieni di sale. L'incontro con Nicola fu, a dire di
Rino, fondamentale per l'inizio della sua carriera.
Il successo arriva l'anno dopo con il 45 giri Ma il
cielo è sempre più blu.
Rino Gaetano durante una delle sue esibizioniNel 1978
Rino Gaetano partecipa al Festival di Sanremo con la
canzone Gianna, piazzandosi al terzo posto, alle spalle
dei Matia Bazar e di Anna Oxa. Inizialmente Rino Gaetano
non vuole presentarsi al Festival, manifestazione nel
cui spirito non si riconosce, ma viene poi in qualche
modo convinto dalla sua casa discografica, la It. Decide
allora di presentarsi col brano Nuntereggae più perché
considera Gianna troppo commerciale e perché, a suo
parere, si tratta quasi di una brutta copia di Berta
filava. Poi però, poco tempo prima dell'inizio del
Festival Rino decide di portare sul palco Gianna, un
brano che, grazie anche al trampolino di Sanremo,
ottiene un grande successo e rimane per quattro mesi in
classifica, vendendo oltre 600mila copie. Sul lato B di
quel disco c'è il brano Visto che mi vuoi lasciare.
Nello stesso anno conduce un programma radiofonico,
intitolato Canzone d'Autore, in onda alle 18.00.
Artista estremamente poliedrico, nel 1981 recita nel
Pinocchio di Carmelo Bene a Roma nel ruolo della volpe.
La carriera e la vita di Rino Gaetano si interrompono
tragicamente il 2 giugno 1981 all'età di trentun anni
non ancora compiuti, in un incidente stradale che
avviene a Roma, sulla via Nomentana, nei pressi del
quartiere Trieste. Già pochi giorni prima della
tragedia, Rino assieme all'amico Bruno Franceschelli,
venne coinvolto in un altro incidente automobilistico,
dal quale uscì miracolosamente illeso. La sua auto, una
Volvo 343, è completamente distrutta e lui ne acquista
subito un'altra uguale.
Il secondo incidente invece si rivela fatale: la
vettura, una nuovissima Volvo 343 grigio metallizzato,
finisce sulla corsia opposta e si schianta lungo via
Nomentana (all'altezza dell'incrocio con via Carlo Fea)
contro un camion, un Fiat 650D. Pur prontamente
soccorso, in fin di vita, il cantante viene rifiutato da
ben cinque ospedali, una circostanza
sorprendentemente simile a quella narrata in uno dei
suoi primi testi, La ballata di Renzo, eseguita dal
cantautore durante le sue prime esibizioni al Folkstudio.
Muore per la gravità delle ferite riportate, per giunta
a pochi giorni di distanza dalla data fissata per il suo
matrimonio con Amelia, sua compagna, che aveva
conosciuto prima ancora della sua carriera musicale.
Inizialmente venne sepolto nel piccolo cimitero di
Mentana fino al 17 ottobre quando è trasferito al
cimitero del Verano, dove la sua salma si trova tuttora.